Propedeutica musicale la musica come gioco, crescita ed integrazione
Il laboratorio di propedeutica musicale si svolge nella sede della scuola Anton Rubinstein in via Ernesto Rossi 16, a Roma.
Il lavoro è condotto dal M° Silvia Sini e si svolge all’interno di un contesto ludico e creativo attraverso il movimento, il suono della voce e l’uso degli strumenti musicali.
Verranno integrati vari metodi didattici: Gordon, Dalcroze, Orff, Kodaly.
Finalità del Progetto: le competenze musicali
A livello musicale, il laboratorio si propone il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
– stimolare la capacità di discriminare i suoni sulla base dei parametri fondamentali che li compongono (altezza, timbro, intensità, durata), attraverso giochi di associazione suono-movimento.
– aiutare il bambino a familiarizzare con il ritmo, in particolar modo con il ritmo binario, nelle sue varie accentuazioni, attraverso giochi di movimento, l’uso dello strumentario, canti e filastrocche.
– promuovere lo sviluppo dell’intonazione di semplici intervalli, attraverso canti e filastrocche.
– promuovere un primo approccio alla codificazione grafica del suono, attraverso giochi di associazione suono-elemento grafico (solo per le classi di 4 e 5 anni).
– musicali capaci di sollecitare in modo specifico i processi sensoriali, percettivi e cognitivi implicati nella decodificazione dei segnali acustici.
– lo sviluppo delle abilità sociali, attraverso attività che implicano l’alternanza dei ruoli e la condivisione di materiale sonoro-musicale all’interno del gruppo.
Il saggio di fine anno
Al termine del percorso è auspicabile un incontro in cui i bambini possano rendere partecipi i propri genitori dell’esperienza che hanno compiuto.
Un saggio di fine anno è in tal senso utile e gratificante, purché non si richieda ai bambini di aderire a canoni estetici che non rientrano negli scopi del laboratorio, e che potrebbero limitare la qualità ludica e il valore didattico dell’esperienza.
Più che di saggio, è preferibile parlare di lezione aperta, un incontro in cui i bambini hanno la possibilità di condividere in modo del tutto spontaneo alcune delle attività svolte e di sentirsi gratificati nel mostrare ai genitori quanto appreso nel corso del laboratorio.